venerdì 22 giugno 2012

In vacanza da soli?

La dottoressa Michela Rosati, psicologa e psicoterapeuta a Terni, specializzata in psicoterapia cognitivo comportamentale (www.michelarosati.it), fornisce cinque utili consigli per provare ad aiutare la riflessione di quelle persone che si trovano a dover valutare se partire o meno da sole per le ferie estive.
Le vacanze estive sono una piacevole tradizione e rivestono spesso un ruolo felice nei nostri ricordi, dove sono associate alla fine della scuola, alle gite al mare, al tempo libero trascorso con amici e familiari. Ma spesso le tradizioni si trasformano in aspettative che, se disattese, causano frustrazione, nervosismo e, a volte, profonda tristezza. Avete mai pensato a cosa succederebbe se dovessimo passare le vacanze da soli? Rappresentarsi mentalmente un'intera vacanza è impresa piuttosto ardua. Tanto che alcuni preferiscono rimandare le ferie e restare al lavoro. Ma è giusto rinunciare al meritato riposo, al viaggio tanto sognato, perché all'ultimo momento ci troviamo senza un partner?

1. Abbandonate le aspettative. Le persone che hanno vissuto in modo del tutto soddisfacente l'esperienza di andare in vacanza da sole sono quelle partite evitando i pregiudizi sul tipo di vacanza, su quanta gente avrebbero dovuto conoscere, su quanti posti avrebbero dovuto visitare. È buona norma mantenere la mente aperta e non aspettarsi che le cose debbano andare in un modo prestabilito. Meglio essere curiosi e scoprire giorno per giorno quello che succederà.

2. Iniziate con una vacanza breve. Se non avete mai avuto il coraggio di muovervi senza che qualcuno fosse al vostro fianco, potreste essere convinti che viaggiare da soli sia troppo complicato e non faccia per voi. Per avere una visione più realistica delle vostre capacità e per aumentare la fiducia in voi stessi, cominciate con piccoli test. Potreste limitarvi a una settimana oppure prenotarvi un week-end lungo. Se desiderate comunque stare in compagnia, potete rivolgervi alle agenzie (cercate anche in internet) che prevedono la possibilità di viaggiare in gruppo, formula ormai più che consolidata e alquanto apprezzata. La vacanza breve, in genere, è percepita come meno impegnativa: anche se le cose non dovessero andare per il verso giusto, avrete perso solo pochi giorni.

 3. Se avete un hobby o un interesse, sfruttateli. A volte scegliere tra le centinaia di proposte a disposizione può essere difficile per chi vuole o deve partire da solo. In questi casi puntare sui propri interessi può rivelarsi la carta vincente. Molti tour operator oggi offrono pacchetti che abbinano la vacanza a un corso di qualche tipo. Oltre alla classica vacanza studio per approfondire una lingua straniera, ci sono proposte relative alla fotografia, alla cucina, alla barca a vela, alla pittura, alla musica, ecc. Tenete presente che condividere un interesse porta le persone a interagire con più facilità. In effetti, ci si sente autorizzati d iniziare una conversazione con qualcuno che si trova lì per il nostro stesso motivo: facendo parte dello stesso gruppo, tutti appaiono naturalmente più disponibili al contatto.

4. Casa dolce casa. Se per qualche ragione non avete la possibilità di muovervi neanche per un giorno, non rinunciate comunque alla vacanza. Dedicatevi alla casa, facendo cose piacevoli che in genere non riuscite a fare durante il resto dell'anno. Concedetevi bagni rilassanti a lume di candela, telefonate agli amici senza fretta, organizzate il terrazzino con piante e fiori, creando il vostro piccolo angolo di natura in città. Potete fare quello che volete! Ridipingete una vecchia parete, aprite un blog, fate lunghe passeggiate, frequentate piscine o palestre. Quale momento migliore per tornare finalmente in forma? Stare da soli qualche volta può essere un toccasana: distende, rilassa e ci aiuta a vedere le cose in un'altra prospettiva.

5. Dedicatevi agli altri. Mai fatto del volontariato? Cominciate ora: avete tempo a disposizione e voglia di dare a chi ne ha bisogno. Potete attendervi due grandi ricompense da una simile esperienza. La prima è quella di nutrire la vostra anima: fare del bene farà sentire incredibilmente bene anche voi, come ormai ci dimostrano molti studi e ricerche sulla solidarietà. Il senso di appagamento che si ricava dall'aver reso un'altra persona felice, spesso ricompensa di tutti gli sforzi fatti. Il secondo grande vantaggio di unirsi a qualche organizzazione di volontariato è che in genere si lavora con uno staff, si è quindi a contatto con persone che condividono lo stesso spirito generoso e solidale.

Avere un periodo di tempo, come le ferie estive, da trascorrere con se stessi può rappresentare un'occasione unica di crescita personale.

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