domenica 3 giugno 2012

Natura=Movimento...Breakdance!!!!La storia:)

La breakdance (vero nome b-boying o breaking) è una disciplina di ballo della cultura hip hop sviluppato dalle comunità giovanili afro-americane e latinoamericane del Bronx a partire dal 1968. Dj Kool Herc coniò il termine b-boy per identificare i giovani che ballavano scendendo "a terra", durante i suoi breaks musicali nelle feste di strada del 1972. A partire dagli anni ottanta il b-boying si è diffuso in tutto il mondo, evolvendo la sua tecnica con mosse sempre più spettacolari, e associando la sua pratica ad un vero e proprio stile di vita, di stampo hip hop.
TECNICA
Durante la propria sessione di ballo il b-boy generalmente segue una struttura espressiva, fortemente legata alle categorie tecniche dei passi:
  • Toprock - parte "in piedi" all'inizio della sessione;
  • Go-down - passaggio dalla parte in piedi(toprock) a quella "a terra" (downrock);
  • Footwork - categoria di passi che prevedono l'utilizzo delle gambe;
  • Powermove - categoria di movimenti di rotazione veloci attorno ad un asse del corpo;
  • Freeze - categoria di posizioni di blocco in equilibrio del corpo, usato generalmente alla fine della sessione.
    • Baby Freeze - consiste nell'appoggiare la testa per terra, poggiare anche le mani e, sui gomiti appoggiare una gamba e mantenere l'altra sollevata.
    • Chair Freeze - consiste nell'appoggiare la testa, un piede e una mano tenendo l'avambraccio perpendicolare al fianco e al resto del braccio e tenendo il corpo parallelo al terreno con il fianco verso il basso.

Influenze sulla tecnica

I primi b-boy si ispirarono principalmente ai modelli offerti dai media e dalla propria cultura di origine (afro-amerciana e latina). La maggior parte degli ispiratori hanno un background africano ed erano personaggi di spicco nel mondo dello spettacolo americano degli anni settanta. Con gli anni ottanta, a seguito della diffusione mediatica della breakdance, la trasmissione Soul Train nel ciclo condotto da Don Cornelius diventò la vetrina per numerosi artisti e ballerini, continuando ad influenzare il modo di ballare dei b-boy e di chi praticava altri stili di danza hip hop.
CRITERI ESPRESSIVI
Lo studio della tecnica e delle mosse, è abbinato a quello di alcuni fattori che determinano il livello espressivo e spettacolare di una sessione di breakdance. I b-boy riscuotono successo nella comunità, quando inventano o innovano mosse e le eseguono in accordo con il ritmo e la melodia. Alcuni termini tipici dell'hip hop, nel gergo strettamente legato al b-boying, identificano altre caratteristiche espressive:
  • Flow - termine in comune con il Rap, indica il livello di padronanza nell'esecuzione dei passi in relazione al fattore espressivo. Il flow determina la differenza fra una "fredda" esecuzione dei passi rispetto ad un'altra più "sentita", e quindi più espressiva;
  • Attitude - atteggiamento, carattere, fiducia di sè. Indica come un b-boy vive personalmente la sua sessione.
Tutti questi fattori sono caratteristiche imprescindibili per sfruttare a pieno le potenzialità di questa disciplina.
B-BOYS
Il termine b-boy (maschile) e b-girl(femminile) indica chi pratica breakdance. La "b" iniziale non ha un significato ben preciso ma è solitamente ricondotta a parole come: break, Bronx, boogie, black. Un b-boy vive il breaking come uno stile di vita e una ricerca espressiva. Col termine breaker o breakdancer s'intende chi pratica solo l'aspetto tecnico ed è completamente distaccato dalla cultura di riferimento.
FRA BALLO E DANZA
Il breaking si pone a metà strada fra danza e ballo. È un ballo, poiché utilizzato come pratica sociale ed è una danza poiché implica studio e allenamento. La modalità originale in cui il B-boying si esprime è attraverso il cerchio. Secondo Hugues Bazin (La cultura Hip Hop, 1999), l'ambiente sub-urbano vissuto dai primi b-boy ha permesso alla breakdance di ispirarsi alla vita reale per portare avanti la propria ricerca artistica. Poiché nel breaking vengono reinterpretate pratiche socio-culturali africane, l'elemento rituale è molto forte e ne denota i significati sia estetici sia culturali. La performance di breakdance, pur sfruttando i luoghi caratteristici dei balli popolari (strade, discoteche, feste private) dimostrano di essere il frutto di una ricerca espressiva.
FILMOGRAFIA
  • Wild Style (Wild Style), regia di Charlie Ahearn (1982)
  • Flashdance (Flashdance), regia di Adrian Lyne (1983)
  • Style Wars (Style Wars), regia di Tony Silver (1983)
  • Beat Street (Beat Street), regia di Stan Lathan (1984)
  • Breakin' (Breakin), regia di Joel Silberg (1984)
  • Breakin' 2: Electric Boogaloo (Breakin' 2: electric boogaloo), regia di Sam Firstenberg (1985)
  • The Freshest Kids, regia di Elayne Blyth (2002)
  • Honey, regia di Bille Woodruff (2003)
  • SDF Street Dance Fighters (You got served), regia di Chris Stokes (2004)
  • Step Up, regia di Anne Fletcher (2006)
  • Kickin It Old Skool, regia di Harvey Glazer (2007)
  • Inside the circle, regia di Marcy Garriot (2007)
  • Stepping - Dalla strada al palcoscenico (Stomp The Yard), regia di Sylvain White (2007)
  • Step Up 2 - La strada per il successo (Step Up 2: the streets), regia di Jon Chu (2008)
  • Planet B-Boy, regia di Benson Lee (2008)
  • This is beat - Sfida di ballo, regia di Robert Adetuyi (2011)
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