lunedì 30 aprile 2012

Karkù


Avete mai sentito parlare di Karkù? E’ una serie tv cilena che va in onda su Rai Gulp, da lunedì al venerdì alle 20.30 e il sabato e la domenica alle 14.30. La serie è composta da tre stagioni per un totale di 76 episodi.
Al centro delle vicende la tredicenne Emilia “Emi” Valdés che dal Nord del Paese arriva a santiago del Cile per andare a vivere con i suoi zii.
Nella nuova città Emi comincia a frequentare una scuola privata, dove conosce Francisco “Zico” Sotomayor, che si innamorerà di lei e diventerà il suo ragazzo, Alex Schilling Martìn Maldonado e le sorelle Valentina “Vale” e Fernanda “Fena” Urquieta: con il tempo diventeranno grandi amici. Ma le cose non resteranno sempre così: alcuni amici se ne andranno, nuovi ne arriveranno; giovani amori saranno messi alla prova e altri sbocceranno. Insomma non mancano certo i colpi di scena!

Emi e i suoi amici vivranno numerose avventure e impareranno a diventare grandi. Infatti, la parala “Karkù” in lingua mapudungun, un idioma parlato nel Cile centrale e meridionale e nell’Argentina ovest-centrale dai Mapuche, vuol dire “camminare sopra le acque”.


Avete visto Karkù? Cosa ne pensate?

venerdì 27 aprile 2012

Thomas Edison!!

Thomas Alva Edison (Milan, 11 febbraio 1847West Orange, 18 ottobre 1931) è stato un inventore e imprenditore statunitense.
Per primo seppe applicare i principi della produzione di massa al processo dell'invenzione. Edison era considerato uno dei più prolifici inventori del suo tempo, avendo ottenuto il record di 1.093 brevetti a suo nome. Collezionò brevetti in tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania.
Avviò la Motion Picture Patents Company, che era l'insieme delle nove maggiori case di produzione cinematografiche (più nota come Edison Trust). La rivista americana Life, in un'edizione speciale doppia, mise Edison al primo posto tra le "100 persone più importanti negli ultimi 1000 anni", evidenziando che la sua lampada ad incandescenza "illumina il mondo". Sebbene Heinrich Goebel l'avesse preceduto con meno successo con una lampada a bulbo, fu Edison che rese possibile l'era moderna commercializzando la sua "invenzione".
GIOVINEZZA
Thomas Edison nacque a Milan nell'Ohio e crebbe a Port Huron. Parzialmente sordo fin dall'adolescenza, divenne operatore del telegrafo nel 1860. Alcune delle sue prime invenzioni sono collegate con il telegrafo, incluso un nuovo tasto telegrafico.
Lavorò per un periodo della sua giovinezza vendendo giornali e dolciumi sui treni, nella macellazione di suini e iniziando un'attività di vendita di verdure. Intorno al 1860, Edison stampò e distribuì il The Weekly Herald: il primo periodico composto e stampato su un treno. The Times pubblicò un articolo su Edison e il suo giornale. Edison fece domanda per il suo primo brevetto, un registratore di voto elettrico, nel 1868.
MATURITà
Thomas Edison incominciò la sua carriera d'inventore a Newark con il tasto telegrafico a ripetizione e migliorando apparecchiature telefoniche, ma l'invenzione che per prima gli fece guadagnare una grande fama fu il fonografo nel 1877.
Edison e il fonografo
Mentre la registrazione di suoni non riproducibili era stata ottenuta da Leon Scot de Martinville (Francia, 1857), e altri contemporaneamente (degno di nota Charles Cros) stavano considerando la nozione che le onde sonore potevano essere registrate e riprodotte, Edison fu il primo che costruì un apparecchio che metteva in pratica queste teorie, e questo fu talmente inaspettato per la gente comune da apparire quasi magico. Edison divenne noto come "Il mago di Menlo Park", dal nome della città del New Jersey dove risiedeva (che ora è parte della città di Edison).
Il suo primo fonografo registrava su sottili fogli cilindrici di stagno, aveva una bassa qualità sonora, e distruggeva la traccia durante la riproduzione tanto che si poteva ascoltare la registrazione una sola volta. Un modello riprogettato che usava cilindri di cera fu prodotto subito dopo da Alexander Graham Bell. La qualità del suono era ancora bassa e le riproduzioni erano limitate per l'usura della traccia di registrazione, ma l'invenzione divenne popolare. Il grammofono venne inventato da Emile Berliner nel 1887, ma nei primi anni la fedeltà del suono era peggiore dei cilindri fonografici messi sul mercato dalla Edison Records.
MENLO PARK
Le più importanti invenzioni di Edison avvennero nel laboratorio di ricerca Menlo Park, realizzato nella omonima città del New Jersey. Fu il primo istituto approntato col preciso scopo di produrre costantemente innovazioni tecnologiche e di migliorarle.
La maggior parte delle invenzioni diedero fama a Edison di inventore, benché egli, nella maggior parte dei casi, si limitasse a soprintendere alle operazioni dei suoi impiegati. Oltre a ciò, va precisato che Edison, essendo anche abbastanza ricco, acquistava da altri inventori, scoperte inerenti ad esempio modifiche al suo fonografo, che poi, opportunamente perfezionate o modificate dai suoi collaboratori, venivano successivamente brevettate a suo nome.
Anche quando la qualità delle invenzioni non era straordinaria, egli dimostrò abilità nel brevettarle e nel battere i suoi concorrenti per il suo ascendente per gli affari e per la migliore presentazione sul mercato. Per esempio, Edison non ha inventato la lampadina elettrica. Numerosi progetti erano già stati elaborati da Alessandro Cruto, Joseph Swan, Henry Woodward, Mathew Evans, James Bowman Lindsay, William Sawyer e Heinrich Goebel. Edison riprese le caratteristiche di questi precedenti lavori ed indirizzò i suoi dipendenti verso l'obiettivo di realizzare una lampada che avesse una durata maggiore.
Dopo aver comprato il brevetto di Woodward ed Evans del 1875, i suoi impiegati sperimentarono con un gran numero di differenti materiali allo scopo di aumentare la durata delle lampade. Nel 1879 raggiunsero l'obiettivo di rendere il prodotto commercializzabile. Mentre i primi inventori avevano prodotto l'illuminazione elettrica in laboratorio, Edison fu capace di portarla nelle case e negli uffici con una produzione di massa di lampade a lunga durata e creando un sistema per la generazione e distribuzione dell'elettricità.
L'ERA DELLA LUCE ELETTRICA
Nel 1878, diede il nome di filamento al filo che diventa incandescente al passaggio della corrente elettrica.
Nello stesso anno creò la Edison Electric Light Company a New York con adeguato sostegno finanziario (inclusi J. P. Morgan e Vanderbilt).
Edison collegò le lampade in parallelo, cosa che determina la suddivisione della corrente elettrica su più circuiti. Con questa configurazione il guasto di una lampada non comporta lo spegnimento di tutte le altre collegate, cosa che avviene se la loro connessione viene fatta in serie.
Il 31 dicembre 1879 inaugurò l'illuminazione ad incandescenza al suono delle fanfare in Menlo Park (New Jersey).
Il 27 gennaio 1880 registrò il brevetto negli Stati Uniti per la lampada elettrica ad incandescenza.
Il 13 febbraio 1880 fu il primo ad osservare l'emissione termoionica che venne quindi chiamata Effetto Edison.
L'8 ottobre 1883 l'ufficio brevetti degli Stati Uniti dichiarò che il brevetto di Edison non era valido in quanto basato sul lavoro di William Sawyer. Il contenzioso continuò fino al 6 dicembre del 1889 quando un giudice emise una sentenza in cui fu accolto il suo reclamo (relativo al miglioramento di "un filamento di carbone ad alta durata"). La ricerca, esposta in A Streak of Luck di Robert Conot (1979), dimostra che Edison e i suoi avvocati nascosero informazioni importanti al giudice eliminando da un taccuino le pagine relative al periodo 7-21 ottobre 1879.
Edison non riuscì a brevettare la sua lampada nel Regno Unito. Dopo aver perso la battaglia legale con Joseph Swan, essi formarono una società (la "Ediswan") per commercializzare l'invenzione. Questa impresa e la relativa eredità tecnologica divennero parte della General Electric nel 1892.
Nel 1880 Edison brevettò il sistema di distribuzione dell'energia elettrica. I primi investitori e utenti della rete furono nel 1882 Pearl Street Station e New York (USA).
Il 25 gennaio 1881 Edison e Alexander Graham Bell formano la Oriental Telephone Company.
Il 4 settembre 1882 Edison attivò il primo sistema di distribuzione dell'energia al mondo, fornendo 110 volt in corrente continua (DC) a 59 utenti nella parte bassa di Manhattan, attorno al suo laboratorio di Pearl Street.
Sempre nel 1882 Edison creò la prima centrale elettrica trasformando in elettricità l'energia creata dalle cascate del Niagara. Centrali di questo tipo risolsero i problemi di paesi poveri di carbone, come l'Italia, dove queste centrali si svilupparono in Piemonte e in seguito in Lombardia.
Il 19 gennaio 1883 il primo sistema d'illuminazione elettrica standardizzato che trasportava l'energia con linee aeree entrò in servizio a Roselle nel New Jersey.
Molto del lavoro che portò al miglioramento delle lampade elettriche fu realizzato da uno dei collaboratori di Edison, Lewis Latimer, un afroamericano.
TRIBUTI ALLA SUA MEMORIA
  • La città di Edison nel New Jersey e il "Thomas Edison State College" (un collegio conosciuto a livello nazionale per studenti adulti) a Trenton (New Jersey) portano il suo nome per onorarlo.
  • Nella città che porta il suo nome c'è una "Memorial Tower" e un museo in suo onore.
  • Dal 1969, per le sue ricerche nel campo dell'elettricità, anche utilizzabili in campo automobilistico, è stato inserito nell'Automotive Hall of Fame.
  • Sulla Luna è stato chiamato con il suo nome il cratere Edison.
  • L'attacco a vite delle comuni lampadine ad incandescenza è denominato "Edison", abbreviato E con il numero relativo al diametro dell'attacco (E14 ed E27 i più usati).
  • mercoledì 25 aprile 2012

    Salvatore Quasimodo

    Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901Napoli, 14 giugno 1968) è stato un poeta italiano, la cui poetica muove dall'ermetismo, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959.

    Salvatore Quasimodo nacque a Modica, all'epoca in provincia di Siracusa, da Gaetano Quasimodo (capostazione) e Clotilde Ragusa. La permanenza a Modica della famiglia Quasimodo durò poco più di 12 mesi. Il padre Gaetano, infatti, vi giunse alla fine del 1900. Il 20 agosto 1901 nasce il poeta. Ma come egli stesso narra in un'intervista televisiva, dopo qualche giorno dal suo primo compleanno, in seguito all'inondazione di Modica del 25-26 settembre 1902, partì per Roccalumera dal nonno Vincenzo, il quale condusse al sicuro nella casa familiare roccalumerese la madre Clotilde, il poeta e gli altri fratelli di poco più grandi. Il padre Gaetano, intanto, dopo due mesi dalla nascita di Salvatore, ossia nell'ottobre 1901, era stato trasferito ad un'altra stazione. La famiglia pertanto dopo l'ottobre del 1902 non tornerà più nella città natale. Salvatore già da bambino fu costretto a spostarsi frequentemente con la propria famiglia al seguito del padre nelle varie stazioni ferroviarie siciliane ove egli era inviato a prestare servizio. Questi, infatti, iniziò a lavorare in ferrovia all'età di 7 anni, venendo impegnato alla costruzione del binario ferroviario Messina-Catania. Attivati i transiti dei treni, il padre fu mantenuto in servizio come ferroviere.
    Il padre andò in pensione nel 1907 e dopo una breve permanenza a Firenze, durante la quale perse la moglie, si ritirò definitivamente nella sua casa di Roccalumera, dove visse con due sorelle che non si erano sposate. Salvatore, seguendo il padre di stazione in stazione, frequentò le prime classi a Gela e poi negli altri luoghi. Subito dopo il terremoto di Messina del 1908 andò a vivere a Messina, dove il padre era stato chiamato per riorganizzare la locale stazione. Prima dimora della famiglia in quei tempi furono i vagoni ferroviari. Si trasferì in seguito in un'abitazione sita in via Crocerossa, dove trascorse gli anni delle scuole tecniche, frequentate presso l’Istituto "Jaci" dove conseguì il diploma di geometra. Trascorreva le estati ed il tempo libero a Roccalumera, insieme ai fratelli (luogo che lo ispirerà ad esempio in Vicino a una torre saracena, per il fratello morto).
     A Messina frequentò l'istituto tecnico "Jaci", che dava la possibilità di accedere alle facoltà di Ingegneria e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, e nel 1919 conseguì il diploma. Durante la permanenza in questa città conobbe il noto giurista Salvatore Pugliatti e Giorgio La Pira, futuro sindaco di Firenze, con i quali strinse amicizia.
    Nel 1917 fondò il "Nuovo giornale letterario", un mensile che ebbe breve vita e sul quale pubblicò le sue prime poesie. Nel 1919 si trasferì a Roma dove pensava di terminare gli studi di ingegneria ma, subentrate precarie condizioni economiche, dovette abbandonarli per impiegarsi come disegnatore tecnico presso un'impresa edile, e in seguito presso un grande magazzino a Bergamo, città dei Mille. Nel frattempo collaborò ad alcuni periodici e iniziò lo studio del greco e del latino con la guida di monsignor Rampolla del Tindaro dedicandosi ai classici, destinati anch'essi a divenire per lui fonte di ispirazione.
    Nel 1930, assunto come "geometra straordinario" dal Ministero dei Lavori Pubblici, venne assegnato al Genio Civile di Reggio Calabria. Qui strinse amicizia con i fratelli Enzo Misefari e Bruno Misefari, entrambi esponenti (il primo comunista, il secondo anarchico) del movimento antifascista di Reggio Calabria, che lo invogliarono a ritornare a scrivere.
    Così maturò e affinò il suo gusto per lo stile ermetico, cominciando a dare consistenza alla sua prima raccolta Acque e terre, che pubblicò quello stesso anno per le edizioni di Solaria. Nel periodo di Reggio Calabria nacque la nota lirica Vento a Tindari, dedicata alla storica località presso Patti.
    Nel 1931 venne trasferito presso il Genio Civile di Imperia e in seguito presso quello di Genova.
    In questa città conobbe Camillo Sbarbaro e le personalità di spicco che gravitavano intorno alla rivista Circoli, con la quale il poeta iniziò una proficua collaborazione pubblicando, nel 1932, per le edizioni della stessa, la sua seconda raccolta Oboe sommerso nella quale sono raccolte tutte le poesie scritte tra il 1930 e il 1932 e dove comincia a delinearsi con maggior chiarezza la sua adesione all'ermetismo.

    Ottenuto il trasferimento a Milano nel 1934, venne però destinato da un capo-ufficio alla sede di Sondrio. Nel 1938 lasciò il Genio Civile per dedicarsi alla letteratura, iniziò a lavorare per Cesare Zavattini in una impresa di editoria e soprattutto si dedicò alla collaborazione con Letteratura, una rivista vicina all'Ermetismo.
    Nel 1938 pubblicò a Milano una raccolta antologica intitolata Poesie, e nel 1939 iniziò la traduzione dei lirici greci. Nel 1941 venne nominato professore di Letteratura italiana presso il Conservatorio di musica "Giuseppe Verdi" di Milano, incarico che mantenne fino alla fine del 1968.
    Nel 1942 entrerà nella collezione Lo specchio della Mondadori l'opera Ed è subito sera, che inglobava anche le Nuove poesie scritte tra il 1936 e il 1942.
    Pur professando chiare idee antifasciste, non partecipò attivamente alla Resistenza; in quegli anni si diede alla traduzione del Vangelo secondo Giovanni, di alcuni Canti di Catullo e di episodi dell'Odissea che verranno pubblicati solamente dopo la Liberazione.
    Nel 1945 si iscrisse al Partito comunista e l'anno seguente pubblicò la nuova raccolta dal titolo Con il piede straniero sopra il cuore — ristampata nel 1947 con il nuovo titolo Giorno dopo giorno —, testimonianza dell'impegno morale e sociale dell'autore che continuerà, in modo sempre più profondo, nelle successive raccolte, composte fra il 1949 e il 1958, come La vita non è sogno, Il falso e il vero verde e La terra impareggiabile, che si pongono, con il loro tono epico, come esempio di limpida poesia civile.
    Durante questi anni il poeta continuò a dedicarsi con passione all’opera di traduttore sia di autori classici che moderni, e svolse una continua attività giornalistica per periodici e quotidiani, dando il suo contributo soprattutto con articoli di critica teatrale.
    Nel 1950 il poeta ottenne il Premio San Babila, nel 1953 il premio Etna-Taormina, nel 1958 il premio Viareggio e nel 1959 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura, che gli fece raggiungere una definitiva fama e a cui seguirono le lauree honoris causa dalla Università di Messina nel 1960 e da quella di Oxford nel 1967.
    Il poeta trascorse gli ultimi anni di vita compiendo numerosi viaggi in Europa e in America per tenere conferenze e letture pubbliche delle sue liriche che nel frattempo erano state tradotte in diverse lingue.
    Del 1966 è la pubblicazione di Dare e avere, sua ultima opera.
    Nel giugno del 1968, mentre il poeta si trovava ad Amalfi, venne colpito da un ictus (aveva avuto già un infarto mentre visitava la Russia), che lo condusse alla morte dopo pochi giorni all'ospedale di Napoli. Il suo corpo fu trasportato a Milano e seppellito nel Cimitero Monumentale.

     

    martedì 24 aprile 2012

    Zenzero(conosciuto anche come Ginger)

    Lo zenzero (Zingiber officinale) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente.
    Largamente coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato, dal quale si dipartono, sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie porporine. Il frutto è una capsula divisa da setti in tre logge contenenti molti semi.

    Componenti e usi Alimentari

    Il rizoma contiene i principi attivi della pianta: olio essenziale (composto in prevalenza da zingiberene), gingeroli e shogaoli (principi responsabili del sapore pungente), resine e mucillagini, e presenta in modo più pronunciato il sapore e l'aroma tipico che lo vedono ampiamente utilizzato come spezia, specie in forma essiccata e polverizzata, o fresco in fette sottili. Gli stessi sono in misura minore contenuti anche nel legno di zenzero, utilizzato ad esempio per spiedini, soprattutto di pesce. Nella cucina giapponese lo zenzero è normalmente servito in forma caramellata con il sashimi. Nelle varie cucine indocinesi è spesso utilizzato anche nella preparazione di zuppe e piatti con salse. Il rizoma fresco, con l'ebollizione consente la coagulazione del latte come altre sostanze di origine animale o vegetali (caglio). Infine, entra nella prepararazione della bevanda analcolica nota come ginger ale ed in una variante del cioccolato modicano.

    Proprietà

    Il rizoma essiccato, generalmente commercializzato in polvere, è impiegato come spezia in cucina e nella preparazione di liquori e bibite (in particolare del Ginger ale) come aromatizzante. Ha proprietà stimolanti la digestione (stomachico), stimolanti la circolazione periferica, antinfiammatorie ed antiossidanti, e si ritiene tradizionalmente contribuisca alla conservazione ed all'esaltazione dei sapori delle pietanze cui è solitamente associato. Il rizoma possiede una evidente azione antinausea, antiemetica (contro il vomito), antipiretica e antiinfiammatoria .

    Usi medicinali

    La forma medicinale dello zenzero è stata chiamata storicamente "Zenzero della Giamaica"; è stato classificato come uno stimolante e carminativo, e usato frequentemente per dispepsia e coliche. Era spesso utilizzato anche per dissimulare il gusto di altri medicinali. Lo zenzero è sulla lista delle sostanze "genericamente considerate salubri" della FDA Statunitense, anche se ha delle controindicazioni se utilizzata insieme ad alcuni medicinali. Lo zenzero è sconsigliato per le persone che soffrono di calcoli biliari perché il vegetale stimola il rilascio di bile dalla cistifellea.
    Lo zenzero può anche diminuire il dolore causato dall'artrite alle articolazioni, anche se gli studi sull'argomento sono incoerenti; inoltre può avere proprietà anticoagulanti, e abbassare il colesterolo, il che può renderlo utile per il trattamento di cardiopatie.

    Cura per la diarrea 

    Le sostanze contenute nello zenzero sono attive contro una forma di diarrea che è uno dei principali fattori di mortalità infantile nelle nazioni in via di sviluppo. Lo Zingerone è probabilmente il componente attivo contro l'enterotossigenica Escherichia coli, ovvero la diarrea nella sua forma sensibile al calore e indotta da enterotossine.

    Cura per la nausea 

    Lo zenzero, in numerosi studi, si è dimostrato efficace per il trattamento della nausea causata dal mal di mare, dalla gravidanza, e dalla chemioterapia. Gli effetti antinausea e antivomito degli estratti etanolico ed acetonico del rizoma sono stati dimostrati sperimentalmente sul cane come rimedio agli effetti collaterali del trattamento con il farmaco antitumorale cisplatino.

    Usi nella medicina popolare 

    Ci sono una gran varietà di usi per lo zenzero, nella medicina popolare. Il tè di zenzero è un rimedio per il raffreddore. Tre o quattro foglie di basilico sacro, insieme ad un pezzetto di zenzero a stomaco vuoto, sono una cura efficace per congestione, tosse e raffreddore. Il Ginger ale e la birra di zenzero sono stati raccomandati come "calmanti per lo stomaco" per generazioni, nelle nazioni dove tali bevande vengono prodotte, e l'acqua di zenzero era comunemente usata per evitare i crampi da calura, negli Stati Uniti. Lo zenzero è stato inoltre storicamente usato per trattare le infiammazioni, come confermato da diversi studi scientifici, anche se un caso specifico di artrite mostrò che lo zenzero non era meglio di un placebo o dell'ibuprofene. La ricerca sui topi di laboratorio suggerisce che lo zenzero potrebbe essere utile per il trattamento del diabete.

    Usi regionali

    Nella cultura occidentale, la polvere di radice di zenzero essiccata viene messa in capsule e venduta in farmacia per uso medicinale.
    • In Birmania, vengono fatti bollire insieme lo zenzero e un dolcificante locale ricavato dal succo dell'albero di palma (Htan nyat), e vengono usati per prevenire l'influenza.
    • in Cina, una bevanda o bibita ricavata da zenzero affettato e cotto in acqua dolcificata, viene usata come medicina popolare per il raffreddore
    • Nel Congo, lo zenzero viene schiacciato e mescolato con la linfa dell'albero del mango per fare il Tangawisi, che è considerato una panacea universale.
    • In India, lo zenzero in pasta è applicato sulle tempie per dare sollievo dal mal di testa, ed è ingerito da chi soffre di comune raffreddore. La gente, inoltre, usa lo zenzero in aggiunta al tè, per la cucina, ecc.
    • In Indonesia, un tipo di zenzero conosciuto come Jahe è usato come preparazione vegetale per ridurre la stanchezza, diminuire "l'aria" nel sangue, prevenire e curare i reumatismi, e controllare le cattive abitudini alimentari.
    • Nelle Filippine viene preparata, per colazione, una tradizionale bevanda salutare chiamata "salabat", facendo bollire pezzetti di zenzero e aggiungendo zucchero; è considerata una buona cura per le infiammazioni della gola.
    • Negli Stati Uniti, lo zenzero è usato per prevenire il mal di mare e la nausea da gravidanza. È riconosciuto come salutare dalla FDA, ed è venduto come integratore alimentare senza particolari prescrizioni.

    Reazioni Allergiche

    Le reazioni allergiche allo zenzero in generale producono eruzioni, e, nonostante sia generalmente riconosciuto come salutare, lo zenzero può causare mal di stomaco, gonfiore, produzione di gas, specialmente se assunto sotto forma di polvere. Lo zenzero fresco, se non ben masticato, può causare blocco intestinale, e gli individui che hanno manifestato ulcere, infiammazioni all'intestino, o blocchi intestinali, potrebbero reagire malamente a quantità considerevoli di zenzero fresco.  Lo zenzero può anche agire negativamente su individui soggetti a calcolosi biliari. Ci sono anche indicazioni che lo zenzero possa influenzare la pressione del sangue, la coagulazione, e il ritmo cardiaco.


    Spezie

    Le spezie sono semi, frutti, radici, cortecce o sostanze vegetali usate in quantità irrisorie dal punto di vista nutrizionale come additivi per dare sapore ad un alimento.
    Molte di queste sostanze hanno anche altri usi, ad esempio per la preservazione del cibo, in medicina, rituali religiosi, cosmesi o profumeria. Ad esempio, la curcuma è usata anche per prevenire il cancro, o nell'ayurveda; la liquirizia ha proprietà officinali; l'aglio viene usato come vegetale nella cucina.
    Le spezie si distinguono dalle erbe da cucina: queste ultime sono parti verdi o foglie fresche di piante usate per dare sapore, mentre le spezie non sono fresche ma sono in genere essiccate.

    Le spezie hanno avuto un ruolo importante nella storia sin dalla loro scoperta.
    In epoca antica l'uso delle spezie era ampiamente diffuso tra gli Egizi, già intorno al 2600 a.C. venivano forniti agli operai impiegati nella costruzione della piramide di Cheope dei cibi speziati, lo scopo era quello di mantenere le maestranze in forze, si riteneva infatti che l'aggiunta di spezie proteggesse dalle epidemie. Nel papiro Ebers (redatto intorno al XVI secolo a.C.) sono descritti numerosi rimedi a base di erbe aromatiche e spezie e fra i ritrovamenti archeologici vi sono tracce di anice, fieno greco, cardamomo, cassia, cumino, aneto e zafferano. Già in quest'epoca la gran parte delle spezie proveniva dall'India.
    Nel mondo antico e medievale erano tra i prodotti di maggior valore, che da soli giustificavano l'apertura di nuove rotte commerciali. Ad esempio, nella Genesi (Antico Testamento), Giuseppe viene venduto in schiavitù dai suoi fratelli a mercanti di spezie. Nel poema biblico Cantico dei cantici, il narratore compara la sua amata con diverse spezie. Questo è indicativo della grande importanza assunta da questi prodotti sin dai tempi più antichi.
    Le spezie furono il motivo principale per cui il navigatore portoghese Vasco da Gama aprì la rotta per l'India, e furono anche uno dei motivi che spinsero Cristoforo Colombo a cercare una rotta rapida e sicura per le Indie. Colombo cercò finanziatori attratti dalla possibilità di avere nuove spezie da commerciare.

     

    domenica 22 aprile 2012

    Per Precauzione...Piante Velenose!!

    Molte di esse sono però anche tossiche, se non mortali, per cui a pieno titolo si può parlare di piante velenose, la cui manipolazione è riservata soltanto agli esperti. Ovviamente, non tutte le piante tossiche possiedono anche capacità curative, per cui occorre prestare attenzione a specie, a volte eleganti, ma mortali come il ricino, variegate in modo sublime ma col lattice molto irritante (Euforbiacee), alle bacche mortali del vischio "amato una volta all'anno" o ancora molto simili a piante di sicure capacità officinali (per i non esperti è facile confondere il Veratro con la Genziana): questi sono soltanto alcuni esempi di un lunghissimo elenco di piante potenzialmente pericolose, di cui è consigliabile conoscere qualche caratteristica in più..
    ELENCO:
    Aconito Screziato
    Aconito Giallo
    Adonide
    Cicuta Aglina
    Belladonna
    Brionia
    Colchico
    Cicuta Maggiore
    Mughetto
    Dafne Odorosa
    Digitale Grande Gialla
    Elleboro Fetido
    Maggiociondolo
    Dulcamara
    Botton d'Oro
    Veratro
    ATTENZIONE!!

    Riciclo dei rifiuti

    Per riciclaggio dei rifiuti si intende l'insieme di strategie volte a recuperare materiali dai rifiuti per riutilizzarli invece di smaltirli.
    Possono essere riciclate materie prime, semilavorati, o materie di scarto derivanti da processi di lavorazione, da comunità di ogni genere (città, organizzazioni, villaggi turistici, ecc), o da altri enti che producono materie di scarto che andrebbero altrimenti sprecate o gettate come rifiuti.
    Il riciclaggio previene lo spreco di materiali potenzialmente utili, riduce il consumo di materie prime, e riduce l'utilizzo di energia, e conseguentemente l'emissione di gas serra.
    Il riciclaggio è un concetto chiave nel moderno trattamento degli scarti ed è un componente insostituibile nella gerarchia di gestione dei rifiuti.
     

    Trucco Emma Watson

     

    Emma Watson è ormai capace di catturare la scena su qualsiasi red carpet, compreso quello di Harry Potter e i doni della Morte, il primo dei due capitoli che chiudono la celebre saga.

    In quest’occasione, Emma ha debuttato ufficialmente con il suo cortissimo taglio di capelli. Per la prima volta in 10 anni, infatti, (l’ormai ex) Ermione si è felicemente separata dalla lunga chioma bionda, conservata intatta solo per esigenze di copione, dimostrando di voler rompere definitivamente con il suo passato cinematografico.

    Il suo nuovo pixie, in questo caso, è stato enfatizzato da un make up semplice e chic tutto da copiare. Il segreto? La semplicissima riga di eyeliner, che incornicia interamente l’occhio, in tandem con una sfumatura leggera di ombretto antracite. A completare lo sguardo, un mascara che separa accuratamente le ciglia, mentre le labbra optano per un efficacissimo nude look, idratate al top con un balsamo multiuso. Il tocco finale? Quello per lo styling dei capelli, fissati da un gel di ultima generazione.
     I plus vincenti del Fondotinta Stick di Shiseido? Gli oli volatili che lo compongono, capaci di garantire coprenza e idratazione, senza l’antiestetico “effetto maschera” (40 euro).
     essence ha creato una terra abbronzante compatta perfetta per chi ama il finish mat e dona al viso una delicato look ambrato (3,49 euro).
     Si chiama Silver Charm la palette della collezione A/I di Deborah, caratterizzata da una coppia di sfumature di grigio: una più mat e l’altra più satinata, da dosare a piacimento (12 euro).
     Liner Design di Lancôme, nella nuance Noire Sensuel delinea gli occhi con un tratto sottile, aggiungendo profondità allo sguardo (21 euro).
     Lush Gasm Mascara by Too Faced è arricchito di vitamine, che rinforzano e infoltiscono le ciglia. La sua texture cremosa dona allo sguardo una profondità mai vista (20 euro).
     Eight Hour Cream di Elizabeth Arden, balsamo multiuso più celebre al mondo, si fa in 3, per una limited edition che festeggia i 100 anni del marchio. Usalo per idratare le labbra e definire le sopracciglia. Creerai 2 punti luce che illumineranno subito il viso (40 euro).
      Ispirata al dessert giapponese (di cui porta il nome),Yokan Craft è la nuova pasta texturizzante e fondente di Shu Uemura, che dà corpo e lucentezza ai capelli con il suo mix di alghe, te verde, riso e miele (39 euro).

    Giorno della Terra 2012

    foto Dal Web
    11:52 - Un miliardo di persone sparse in 175 Paesi nel mondo celebreranno oggi la 42esima edizione dell’ Earth Day, la giornata della Terra. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sui temi dell’ecologia e della sostenibilità ambientale al grido di “Mobilitiamo il Pianeta”.
    L'Earth Day nacque nel 1970 quando 20 milioni di cittadini americani risposero a un appello del senatore democratico Gaylord Nelson partecipando a una storica manifestazione.
    Oggi, a tutte le latitudini, dall’Islanda al Pakistan, si susseguiranno gli eventi volti a incentivare lo sviluppo sostenibile a favore di una Terra che sembra essere sempre più malata e vittima di catastrofi naturali di ogni genere.
    Anche in Italia si svolgeranno diverse manifestazioni. Al Palapartenope di Napoli andrà in scena un concerto a impatto zero, trasmesso in diretta sul web a partire dalle 21.00, presentato da Serena Dandini che vedrà tra gli ospiti anche la cantante Angunn, ambasciatrice del FAO, insieme agli artisti di Rezophonic, un progetto musicale nato diversi anni fa con lo scopo di realizzare dischi e concerti per devolvere i ricavati all’Amref. Il nostro Paese ha molto da festeggiare: secondo la Coldiretti negli ultimi venti anni le superfici boschive della Penisola sono aumentate del 20%

    sabato 21 aprile 2012

    Idrosfera

    L'idrosfera, rappresenta tutte le acque presenti nel sottosuolo e nella superficie di un pianeta.
    L'acqua che la compone può trovarsi in varie parti del corpo azzurro e celeste:
    • nella litosfera, sulla superficie della Terra e all'interno di rocce;
    • nella biosfera, componendo parte di creature della flora e della fauna;
    • nell'atmosfera, come nubi e vapore acqueo;
    • coprendo parte della crosta terrestre, in forma di oceani, calotte polari, ecc.
      Il termine "idrosfera" deriva dal greco antico "hydros" e "sphera", ovvero "sfera d'acqua".
      Con il termine di "risorgive" si definiscono le venute a giorno di acque sotterranee legate alla variazione della permeabilità dei sedimenti. Ciò significa che le acque della falda, che circolano - più o meno liberamente - all'interno dei sedimenti a granulometria grossolana (ad esempio ghiaie), affiorano nel momento in cui vengono ad incontrare livelli più fini e quindi meno permeabili, cioè quando l'incremento di livello determinato dalla riduzione di permeabilità fa sì che la tavola d'acqua intersechi la superficie.
      Associato al termine risorgiva si ritrova, quello di fontanile. I due termini però, non sono affatto sinonimi: mentre la risorgiva è un fenomeno naturale, il fontanile rappresenta, in alcuni territori, il prodotto dell'intervento umano che ha modificato una risorgiva o ne ha "provocata" una con un intervento di scavo.
      Le risorgive sono presenti e diffuse, spesso con continuità, in più aree della Pianura Padana dove rappresentano uno degli elementi ambientali più tipici, e questa tipicità è legata sia agli aspetti naturali che alle caratteristiche modificazioni opera dell'intervento umano.

      L'idrosfera del pianeta Terra è basata sul ciclo delle acque, che passano continuamente dallo stato liquido, a quello gassoso e, in alcuni casi, allo stato solido. La gran parte di queste acque è raccolta negli oceani, che ne permettono il continuo riciclo.
      Sul nostro pianeta si trovano 1,4 miliardi di chilometri cubi di acqua percentualmente così distribuita:
    • Acqua totale: oceani 97%, 3% acqua dolce
    • Acqua dolce: 79% calotte glaciali e ghiacci, 20% acque sotterranee, 1% acqua dolce in superficie facilmente accessibile.
    • Acqua dolce in superficie facilmente accessibile: 2% laghi, 38% umidità del suolo, 8% vapore acqueo, 1% fiumi e torrenti, 1% acqua degli organismi viventi.
      La prima parte detta anche fase atmosferica cioè (evaporazione → formazione delle nubi → venti) è alimentata dall'energia solare: circa ¼ di tutta l'energia proveniente dal Sole è utilizzata per l'evaporazione e viene accumulata nelle nuvole come energia potenziale. Nella seconda parte detta anche fase terrestre: (precipitazioni → deflusso dell'acqua) interviene la forza di gravità che provoca la ricaduta dell'acqua sul suolo e il movimento delle acque in superficie e in profondità: in questo modo l'energia accumulata nell'acqua delle nuvole si trasforma in energia cinetica. L'acqua che cade sul suolo ritorna al mare con le falde acquifere e con i corsi d'acqua.

      La salinità è il peso in grammi dei sali disciolti in 1 L di acqua; essa si esprime in g/L o in parti per mille (‰) ed è in media di 35 g/L. La presenza di sali disciolti fa sì che l'acqua abbia un punto di solidificazione inferiore a quello dell'acqua pura, che è 0 °C: l'acqua di mare solidifica a circa –1,9 °C e questo è importante per la vita nel mare. La temperatura delle acque superficiali dipende dalla latitudine e dalla stagione: all'equatore si mantiene costante tutto l'anno intorno ai 27 °C.
      Le maree sono causate dall'attrazione gravitazionale del Sole e della Luna. Quando la luna è in congiunzione o in opposizione al Sole, le due forze si sommano e la marea ha la massima ampiezza, cioè la massima differenza di livello fra l'alta e la bassa marea.
      Le correnti marine sono provocate da differenze di temperatura e di salinità ed il loro movimento è condizionato dalla rotazione terrestre oltre che dallo spirare dei venti. Le correnti superficiali si distinguono in: correnti calde e correnti fredde. Le calde eseguono un percorso che va dalle zone equatoriali in direzione dei poli, le fredde chiudono il ciclo dalle alte latitudini verso l'equatore. Il loro movimento è influenzato dalla morfologia dei bacini ed è soggetto alla forza di Coriolis.

    giovedì 19 aprile 2012

    WWF

    Il WWF è la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura. L'acronimo significava originariamente World Wildlife Fund (Fondo mondiale per la vita selvatica, che alcuni traducevano con natura); nel 1986, l'interpretazione di tale acronimo è stata modificata (eccetto negli Stati Uniti e in Canada) in World Wide Fund For Nature (Fondo [d'estensione] mondiale per la natura).
    Il WWF fu fondato l'11 settembre 1961 in Svizzera da un gruppo che comprendeva, tra gli altri, il biologo Sir Julian Sorell Huxley, il Principe Bernardo d'Olanda, il principe Filippo d'Edimburgo, consorte della regina d'Inghilterra, Max Nicholson e il naturalista e pittore Sir Peter Scott, che disegnò il logo originale, con il Panda gigante bianco e nero, su sfondo bianco.
    L'associazione ha uffici in quasi novanta paesi e la sua sede centrale si trova a Gland, in Svizzera. Il più celebre associato del WWF è probabilmente il Principe Filippo che, dal 1961 al 1982, fu il primo presidente del WWF britannico e poi divenne Presidente Internazionale dell'associazione (dal 1981 al 1996); ora ne è Presidente Emerito. In Italia il WWF è rappresentato dal WWF Italia.
    MISSIONE
    La missione del WWF è quella di contrastare la devastazione dell'ambiente naturale del pianeta e di contribuire alla costruzione di un futuro in cui l'uomo vivrà in armonia con la natura. A questo scopo il WWF si batte per:
    L'approccio del WWF è scientifico e concreto, focalizzato su sei temi prioritari di interesse globale: le foreste, gli oceani e le coste, l'acqua, le specie in pericolo, e i pericoli legati agli agenti chimici tossici e al cambiamento climatico. Rispetto a ciascuno di questi temi, il WWF si prefigge degli obiettivi misurabili e gestisce con oltre 2000 progetti di conservazione all'anno in tutto il mondo. I progetti hanno ormai la peculiarità di coinvolgere le popolazioni locali, in quanto - sostiene il WWF - senza il loro appoggio la tutela dell'ambiente risulterebbe impossibile. Per individuare le aree in cui agire il WWF ha adottato la strategia ecoregionale per selezionare le 200 ecoregioni, grandi aree geografiche, preservando le quali si potrebbe salvare gran parte della biodiversità del pianeta.
    Per raggiungere la sua missione il WWF non trascura il ruolo delle imprese, considerato il grande impatto sull'ambiente che può avere la loro attività. Si cerca quindi di portarle dalla propria parte, convincendole che conservare la natura e le sue risorse è più vantaggioso che distruggerle senza scrupoli. Per ottenere ciò il WWF giunge anche a stipulare accordi di partnership con quelle che si impegnano, secondo un protocollo concordato, a ridurre il proprio impatto.
    Nel corso degli anni, il WWF ha spesso appoggiato iniziative mediatiche di una certa rilevanza. In Italia, pur se più in sordina rispetto ad altre nazioni, ha ottenuto una certa visibilità collaborando con canali televisivi e, recentemente, portali web. Con Discovery Channel, ad esempio, ha finanziato a realizzazione di un videogioco animalista basato su Cappuccetto Rosso. Celebre inoltre la partnership con RTL.
    ALCUNI PROGETTI DI CONSERVAZIONE DEL WWF
  • Conservazione Ecoregionale
  • A partire dagli anni '90 il WWF ha promosso in tutto il mondo la Conservazione ecoregionale, ovvero la pianificazione delle azioni di conservazione su una base ecologica. Un ambizioso progetto internazionale ha permesso di mappare le ecoregioni del Pianeta e individuarne le 238 prioritarie, denominate Global 200.
    • Progetto orso
    Nel 1992, collaborò con il Parco Nazionale d'Abruzzo per la messa a dimora di centinaia di piante da frutto per limitare la dispersione degli orsi in aree non protette e tentare di ridurre il numero di esemplari investiti dalle auto. Il progetto è proseguito negli anni successivi collaborando con l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e il Corpo Forestale dello Stato per un'ampia indagine scientifica sulla consistenza e dinamica della specie. Grazie alla collaborazione con Nokia e di molti donatori è stato possibile acquistare recinzioni elettrificate in difesa delle greggi e delle arnie e ridurre i danni causati dagli orsi più "confidenti". Furono anche acquistati radio-satellitari per il radio-tracking. Tali indagini hanno permesso di ottenere nel 2008 la stima di popolazione dell'Orso bruno marsicano (N=43, min. 35 - max 67). Il progetto è tuttora in corso, grazie anche al sostegno del Ministero dell'Ambiente, anche sull'Arco alpino.
    • Spadare
    Nel 1995 il WWF raccolse 150.000 firme per abolire le spadare, reti da pesca che uccidono molte specie in pericolo. Nel 2002 l'Unione Europea proibisce le reti.

    domenica 15 aprile 2012

    La Pantera

    File:Black jaguar.jpgPantera nera è il nome comune con cui vengono indicati gli esemplari neri (varianti melaniche) di alcune specie di felidi. Zoologicamente parlando, il termine pantera è sinonimo di leopardo. Il genere Panthera è una categoria tassonomica che comprende tutte le specie di un particolare gruppo di Felidi. In Nordamerica il termine pantera viene usato comunemente per indicare il puma; in America Latina viene più spesso usato per il giaguaro. Altrove nel mondo viene riferito al leopardo (originariamente gli esemplari con la coda più lunga venivano ritenuti pantere e gli altri leopardi; è un comune malinteso che il termine pantera indichi necessariamente un individuo melanico).
    Il melanismo è più comune nei giaguari (Panthera onca) - dove è dovuto a causa di una mutazione di un gene dominante - e nei leopardi (Panthera pardus) - dove è dovuto a causa di una mutazione di un gene recessivo-. L'esame ravvicinato di uno di questi felini neri mostra ancora la presenza delle tipiche macchie, semplicemente nascoste dal soprannumero del pigmento nero melanina. Felini melanici possono nascere in una cucciolata insieme ad altri piccoli che non lo sono. Nei felini che cacciano specialmente di notte la condizione non è dannosa. Esistono anche pantere bianche, le quali sono individui albini o leucistici delle tre stesse specie sopracitate.
    È probabile che il melanismo sia una mutazione evolutiva favorevole, con dei vantaggi selettivi per il suo possessore sotto certi aspetti, dal momento che è molto più comune nelle regioni con fitte foreste, dove il livello di luminosità è più basso. Il melanismo può anche essere collegato con mutazioni benefiche nel sistema immunitario.
    Leopardo melanico
    Leopardo nero
    Questa è la forma più comune di pantera nera in cattività ed è stata allevata selettivamente per decenni come attrazione o come animale domestico esotico (ma questi incroci fatti per conservarne l'aspetto ne hanno condizionato il temperamento). Sono più piccole e di costituzione più leggera dei leopardi. Nei leopardi neri le macchie sono ancora visibili, specialmente in certe zone dove formano un effetto seta dipinta. Il colore della pelle è un misto blu-nero-grigio e viola con rosette. Una pantera nera è abile nel cacciare e uccidere animali anche più pesanti di lei di 600 kg, anche se questo avviene raramente, a causa della competizione con tigri e leoni.
    Leopardi neri sono stati avvistati nelle aree più densamente forestate di Cina sudoccidentale, Myanmar, Assam e Nepal; intorno a Travancore e in altre regioni dell'India meridionale e si dice che siano comuni sull'isola di Giava e nella parte meridionale della penisola malese, dove sono più numerosi dei leopardi maculati. Sono meno comuni nell'Africa tropicale, ma sono stati avvistati in Etiopia (l'antica Abissinia), nelle foreste del Monte Kenya e sugli Aberdare. Un esemplare è stato visto da Peter Turnbull-Kemp nella foresta equatoriale del Camerun.
    Le pantere nere adulte sono più educate, ma nervose e pericolose dei loro simili maculati. È una leggenda quella che le vuole spesso rifiutate da piccole dalle loro madri a causa del loro colore. Attualmente si sostiene che siano più pericolose in seguito agli incroci che sono stati fatti per preservarne il colore. Il temperamento dubbio è un effetto collaterale degli incroci. Nascono proprio da questo carattere i problemi nelle cure materne e inoltre la vicinanza degli uomini stressa la madre. Come sostenuto nell'Enciclopedia della Natura di Funk e Wagnalls, i leopardi neri sono meno fertili dei leopardi normali, avendo cucciolate medie di 1,8 piccoli, rispetto ai 2,1 degli altri. Anche questo dovrebbe essere causato dalla loro natura nervosa.
    Nei primi anni '80 lo zoo di Glasgow, in Scozia, acquistò una vecchia femmina di leopardo nero di 5 anni dallo zoo di Dublino, in Irlanda. Venne esposta per alcuni anni prima di essere trasferita allo zoo di Madrid, in Spagna. Questo leopardo aveva un mantello nero uniforme abbondantemente cosparso di peli bianchi come se fosse ricoperto di ragnatele. Le venne dato perciò il soprannome di Pantera Ragnatela. La causa di ciò sembrò essere la vitiligine e invecchiando i peli divennero molto più bianchi. Da allora sono state ritrovate e fotografate negli zoo altre Pantere Ragnatela.
    Giaguaro melanico 
    Un giaguaro nero
    Nei giaguari la mutazione è dominante e pertanto giaguari neri possono nascere solo se è nero uno dei genitori. Nei leopardi la mutazione è recessiva e alcuni leopardi maculati possono procreare cuccioli neri (se entrambe i genitori portano il gene in forma nascosta), mentre i leopardi neri se si accoppiano insieme producono solamente cuccioli neri. Negli esemplari imbalsamati i leopardi neri assumono spesso un colore rugginoso mentre i giaguari neri tendono al bruno cioccolata. Il giaguaro nero viene considerato una specie separata dai popoli indigeni.
    Nella Storia Naturale di Harmsworth (1910) W. H. Hudson scrisse:
    Il giaguaro è una creatura bellissima, dal colore di fondo di un brillante rosso dorato, segnato abbondantemente da anelli neri, racchiusi all'interno da una a due piccole macchie. Questa è la colorazione tipica, che varia di poco nelle regioni temperate; nelle regioni calde gli Indiani riconoscono tre varietà molto diverse tra loro, considerate specie diverse - quella che abbiamo descritto; il giaguaro minore, meno acquatico nelle abitudini e ricoperto di macchie, non di anelli; e, infine, la varietà nera. Non sanno che la loro terribile «tigre nera» sia una semplice variante melanica, come il leopardo nero del Vecchio Mondo e il coniglio selvatico nero. La considerano una specie vera e propria e affermano che è più grande e molto più pericolosa del giaguaro maculato; la riconoscono dal ruggito; credono che abiti più sulla terraferma che non nei luoghi acquatici; ma, soprattutto, affermano che si accoppia solamente con i suoi simili e che i cuccioli partoriti siano tutti neri. Tuttavia i naturalisti sono stati obbligati a considerarla ugualmente come Felis onca, il familiare giaguaro maculato, dal momento che se a un esemplare melanico viene tolta la pelle non troviamo alcuna minima differenza con la loro controparte maculata.
    Il gene non è completamente dominante. Gli esemplari con due coppie del gene sono più scuri (lo sfondo nero è più denso) degli esemplari che ne hanno solamente una coppia, il cui colore di fondo appare più carbone scuro che nero.
    Un giaguaro nero di nome Diablo si è accoppiato accidentalmente con una leonessa di nome Lola al Bear Creek Sanctuary di Barrie, in Canada, che ha poi partorito una femmina di «giagleone nero» color carbone e un maschio di giagleone maculato color marrone chiaro. Non possiamo dire, perciò, che il gene melanico sia dominante sulla colorazione del leone.

    Puma melanico 

    Non esistono casi veramente autentici di puma melanici. Puma neri sono stati avvistati nel Kentucky, uno dei quali aveva il ventre di colore più pallido. Siamo a conoscenza anche di puma di color nero-lucido avvistati nel Kansas e nel Nebraska orientale. Questi esemplari sono conosciuti come North American Black Panther (NABP; Pantere Nere Nordamericane). Nessuna di loro è mai stata fotografata o uccisa in natura, e neanche tenuta in cattività. C'è un consenso generale tra gli allevatori e i biologi che quest'animale non esista e che si tratti di un criptide. Gli avvistamenti vengono attribuiti normalmente ad altre specie, non riconosciute come tali dai non esperti di felini, di cui sono state esagerate le dimensioni.
    Nella sua «Histoire Naturelle» (1749) Georges-Louis Leclerc, Conte di Buffon parla del «coguaro nero»: «M. de la Borde, professore di fisica in Cayenna, mi disse che nel Continente esistono tre specie di animali predatori; il primo è il giaguaro, che viene chiamato tigre; il secondo è il coguaro, chiamato tigre rossa, a causa della pelliccia uniformemente rossastra; il giaguaro ha le dimensioni di un grosso bull-dog e pesa circa 90 kg; il coguaro è più piccolo, meno pericoloso e non così frequente nelle vicinanze della Cayenna come il giaguaro; entrambe gli animali raggiungono il pieno sviluppo all'età di sei anni. Aggiunse poi che è presente in questi Paesi anche una terza specie, chiamata tigre nera, di cui mi ha fornito un'illustrazione sotto l'appellativo di coguaro nero».
    «La testa», disse M. de la Borde, «è abbastanza simile a quella del coguaro comune; ma l'animale ha un lungo pelame nero, una lunga coda e forti vibrisse. Pesa non molto più di 18 kg. La femmina partorisce quattro piccoli nelle cavità dei vecchi alberi». Questo coguaro nero è più simile a un margay o a un ocelot, i quali non superano i 18 kg di peso, vivono sugli alberi e presentano una fase melanica.
    Un'altra descrizione di un coguaro nero è stata fatta da Mr. Pennant: «La tigre nera, o gatto nero, ha la testa nera, i fianchi, le zampe e la coda ricoperte da un pelame lucido di color bigio, a volte chiazzato di nero, ma generalmente uniforme; il labbro superiore è bianco; all'angolo della bocca ha una macchia nera; ha lunghe sopracciglia su entrambe gli occhi e lunghe vibrisse sul labbro superiore; il labbro inferiore, la gola, il ventre e l'interno delle zampe sono biancastri o di un color cenere molto pallido; le palme sono bianche; le orecchie sono appuntite; cresce fino alle dimensioni di una vitella di un anno; ha una forza immensa nelle sue zampe. - Abita il Brasile e la Guiana; è una bestia crudele e feroce, molto temuta dagli Indiani, ma, fortunatamente, è una specie rara» (Pennant's Synops. of quad., p. 180). Come affermato dal suo traduttore Smellie (1781) la descrizione si riferisce a due coguari neri esibiti a Londra alcuni anni prima.
    Puma neri negli Stati Uniti? I candidati per uno sbaglio d'identità
    In Florida vivono alcuni bobcat melanici. Sono stati catturati, dal momento che erano stati scambiati per pantere. Ulmer (1941) mostra le fotografie e le descrizioni di due animali catturati a Martin County nel 1939 e nel 1940. Nelle fotografie appaiono neri e uno dei cacciatori raccontò poi che un esemplare lo era veramente. Comunque,
    l'esemplare portato all'Università ed esaminato da vicino non era nero. Le regioni più densamente pigmentate sono la testa e l'area dorsale. Alla luce queste aree sembrano nere, ma sotto certe angolature la striscia dorsale ha decisamente una tinta color mogano. La colorazione mogano si fa più chiara e luminosa sui fianchi. Le regioni inferiori sono più chiare e di colore quasi ferruginoso. Il petto, la gola e le guance sono color cioccolata scuro, ma le strisce facciali possono essere viste chiaramente. Le zampe sono mogano scuro. Sotto una certa angolatura si possono vedere sui fianchi, sulle regioni inferiori e sulle zampe le tipiche macchie dei bobcat della Florida. L'animale portato al Parco del Bronx sembra più scuro e le macchie non sono visibili, sebbene sia stato osservato nella gabbia di quarantena, dove le condizioni luminose non sono poi così buone.
    I bobcat maschi adulti sono lunghi 65-110 cm (con una corta coda mozza) e sono alti alla spalla 45-60 cm (Le femmine sono leggermente più piccole.) I puma della Florida sono alti alla spalla 58-81 cm e sono lunghi 1,1-2 m coda inclusa. I bobcat pesano 7-13 kg mentre i puma della Florida ne pesano 22-69.
    Un altro candidato agli avvistamenti di puma neri è il giaguarundi, un felino molto simile geneticamente al puma, che raggiunge i 65 cm di lunghezza e ha una coda di 45 cm. Il suo mantello varia da una fase bruno-rossastra a una fase grigio scura. Sebbene il suo areale naturale giunga solamente fino al Texas meridionale, una piccola popolazione da allevamento venne introdotta in Florida negli anni '40 e la gente sparse la voce che essi venivano allevati come animali domestici - in America Centrale sono veramente tenuti in cattività e sono animali relativamente docili, molto diversi dagli esemplari selvatici. Il territorio di caccia di uno giaguarundi maschio raggiunge una larghezza di 100 km ed è quindi possibile che popolazioni molto piccole si siano avventurate al di fuori delle folte foreste dove vivono e siano responsabili di molti o di tutti gli avvistamenti. Sebbene siano molto più piccoli di un puma, abbiano una colorazione differente e appaiano molto più bassi sul terreno (ricordando una donnola), un piccolo vuoto di memoria unito alla loro natura segreta possono spiegare molti degli avvistamenti negli USA sudorientali.
    Altri candidati sono i giaguari neri, che in tempi storici vivevano nel Nordamerica. I giaguari melanici non sono comuni in natura e, cosa più importante, vennero quasi portati all'estinzione negli anni '60. Comunque, sebbene non ricordino un puma nell'aspetto, hanno dimensioni simili ed è possibile che, per esempio, sia sopravvissuta una popolazione riproduttrice nascosta nei bayou della Louisiana. La presenza del giaguaro è anche stata confermata da alcune fotografie e da alcuni avvistamenti non confermati in Arizona, New Mexico e nel Texas sudoccidentale, ma non al di fuori di quella regione.