La temperatura corporea del gatto oscilla fra i 38 e i 38,5 °C; la frequenza respiratoria normale è di 10/20 respiri al minuto e quella cardiaca di 110/140 battiti al minuto.
Il suo corpo è agile, flessibile e massiccio, tale da consentirgli di camminare in modo silenziosissimo e di spiccare grandi salti; le sue unghie retrattili (più precisamente protrattili, dato che nella condizione ordinaria di riposo si trovano nascoste e sono estratte solo all'occorrenza) gli permettono di arrampicarsi con grande agilità. Lo scheletro è formato da 250 ossa. Le vertebre del collo sono corte e la colonna vertebrale molto mobile. La clavicola dei gatti, come per tutti i felini, è piccola e collegata allo sterno unicamente da un legamento: ciò gli conferisce una grande mobilità visto che le spalle possono muoversi indipendentemente. Le vertebre caudali prolungano la colonna, il loro numero è variabile in funzione della razza. La coda ha un ruolo importante nel mantenimento dell'equilibrio. Le zampe anteriori terminano con cinque dita fornite di artigli protrattili, formati da cheratina, ma solo quattro di essi toccano il suolo, visto che il pollice resta di fianco. Esistono comunque casi di polidattilia felina in cui il gatto risulta avere sei o addirittura sette dita per zampa.
Come tutti i carnivori, l'ultimo premolare superiore e il primo molare inferiore formano i cosiddetti "ferini". Questi permettono ai gatti di strappare il cibo, grazie ai potenti muscoli fissati alle pareti laterali del suo cranio, inghiottendo senza masticare. La mandibola del gatto è fatta in modo che, pur consentendo unicamente una masticazione verticale, ha il vantaggio di permettere un effetto a forbice. L'osso ioideo è ossificato internamente, ciò permette al gatto di fare le fusa, ma non di ruggire.
Contrariamente all'uomo, il gatto mastica poco ed il processo di digestione comincia nello stomaco e non in bocca.
Lo stomaco del gatto è piccolo (circa 300 millilitri), ma possiede un'acidità molto elevata che è utile anche come mezzo di prevenzione delle infezioni digestive. Il suo intestino piuttosto corto (circa un metro per l'intestino tenue e da 20 a 40 cm per il colon) è tipico dei cacciatori di piccole prede. Queste dimensioni spiegano perché il gatto deve mangiare frequentemente ma in piccole quantità (tra i 10 ed i 16 pasti). Il sistema digestivo del gatto è anche poco adatto alla varietà alimentare, che gli può causare delle diarree e dei vomiti. Infine il transito degli alimenti nel sistema digestivo dei gatti è rapido: tra le 12 e le 14 ore.
Il colore del pelo è molto vario in funzione delle razze, si va dalle razze a pelo lungo fino a razze quasi senza pelo come lo sphynx. Probabilmente in origine il pelo era di colore grigio-marrone tigrato adatto alla mimetizzazione durante la caccia. La pelliccia del gatto è composta da peli lunghi che coprono la superficie esterna e da peli corti sotto. Questo permette un buon isolamento termico. Il manto di un gatto è composto da più colori che formano diversi motivi. Certi individui hanno delle grandi macchie mentre altri delle striature o delle macchie più piccole. Il colore del pelo di un gatto può avere più tinte (nero, bianco, rosso,...) più o meno diluiti o scuri. Il maschio per delle ragioni genetiche può assumere solo uno o due colori alla volta, salvo rare eccezioni. In principio solo le femmine possono portare tre colori.
Il gatto impiega molto tempo nella pulitura del suo pelo perché questo è molto importante per regolare la sua temperatura corporea. La sua lingua è coperta da piccole papille che la rendono molto ruvida, e gli permettono di snodare il pelo durante la sua toelettatura (salvo casi particolari, i gatti si "lavano" ogni giorno). Avendo un elevato rapporto fra superficie epidermica e peso, il rischio di dispersione termica è grande. Se il pelo fosse in disordine o sporco, le caratteristiche isolanti sarebbero meno efficaci. Inoltre in estate, il fatto di bagnare la pelliccia provoca un raffreddamento grazie all'evaporazione della saliva. I gatti perdono il pelo all'inizio della stagione estiva per effetto della muta.
Predatore crepuscolare, il gatto possiede dei sensi molto sviluppati. Percepisce il mondo diversamente dagli umani, è forse per questo che gli vengono associati dei poteri soprannaturali. Esistono diverse storie che raccontano come dei gatti hanno predetto dei terremoti o altre catastrofi, scappando prima del fenomeno. La spiegazione è probabilmente legata alla percezione di frequenze non udibili dagli esseri umani.
Il gatto riesce a vedere in condizione di scarsissima luminosità grazie al tapetum lucidum, un 'tappeto lucido', formato da strati di cellule contenenti dei cristalli riflettenti posti sotto la retina, con la funzione di rispecchiare ed amplificare la luce. Come l'uomo, il gatto ha una visione binoculare che consente di percepire le distanze. Tuttavia di giorno la sua vista è meno efficiente, anche se il gatto coglie comunque bene i movimenti, distinguendo difficilmente i dettagli degli oggetti. È stata per lungo tempo controversa la capacità da parte del gatto di percepire i colori, ma recenti studi hanno dimostrato la capacità cromatica dell'occhio felino. Addirittura, in alcuni casi emergerebbe un certo daltonismo, per cui diversi gatti confonderebbero il bianco col giallo, nonché il rosso col verde. Come molti predatori anche il gatto ha un udito molto fine, aiutato dalla capacità di orientare i padiglioni auricolari che isolano la fonte sonora interessata dai rumori ambientali rendendo possibile l'individuazione della sorgente. Tra i mammiferi, l'ampiezza dell'audiogramma del gatto è notevole ed arriva fino ai 50.000 Hz. La maggiore sensibilità alle alte frequenze lo favorisce nella caccia ai roditori che emettono tipiche alte frequenze. La maggioranza dei gatti bianchi è sordo da una o da entrambe le orecchie. È stato dimostrato che l'allele W, all'origine del colore del pelo, è direttamente responsabile di una degenerazione dell'orecchio interno che provoca la sordità. Il gatto nasce normale, ma dopo una settimana il suo orecchio invece di svilupparsi, subisce delle alterazioni progressive. La degenerazione si completa dopo tre settimane.Il gatto possiede 200 milioni di terminazioni olfattive, molte di più rispetto al cane che ne ha dall'80 ai 100 milioni a seconda della specie e ai nostri 5 milioni; esse sono specializzate nell'individuazione del cibo. In effetti ha una sensibilità a vari composti azotati, consentendo all'animale di stabilire, con grande sensibilità, se il pasto è rancido e andato a male: mentre il cane azzanna il boccone che gli viene dato, il gatto lo ispeziona annusandolo. L'organo di Jacobson, che manca a noi umani, ma è presente anche in altre specie come i cani e i cavalli, è in grado di rilevare sia sensazioni olfattive che gustative, ha lo specifico scopo di trasmettere gli stimoli sensitivi ai centri sessuali del cervello. L'olfatto è anche importante nella sua vita sessuale: il maschio riesce a sentire l'odore della femmina a centinaia di metri di distanza.
Ha un senso del gusto molto sviluppato grazie al quale può percepire una minima variazione nel sapore dell'acqua. Il gatto percepisce poco i sapori dolci. Analogamente al cane, il gatto ha la maggior parte delle papille gustative sulla punta e sui bordi della lingua, ciò gli permette di ingurgitare direttamente i bocconi. Le papille gustative del gatto hanno la forma di microscopici uncini (rivolti verso l'interno) adatti a scarnificare le ossa delle prede e alla pulizia del pelo.
Anche il suo senso del tatto è ben sviluppato. I suoi baffi, chiamati vibrisse, gli permettono di percepire piccole variazioni nella pressione dell'aria e ostacoli. È anche grazie ad essi che riesce ad orientarsi nel buio più assoluto e a percepire le dimensioni dei piccoli spazi. Possiede delle vibrisse anche sotto le zampe, sotto il mento e alle sopracciglia. I cuscinetti sotto le zampe sono molto sensibili alle vibrazioni e la sua pelle è coperta di cellule tattili estremamente sensibili.
Il suo organo vestibolare è particolarmente sviluppato, infatti gli conferisce un buon senso dell'equilibrio. Ciò spiega la sua particolare capacità di rigirarsi durante una caduta per atterrare sulle sue zampe. Se un gatto cade anche da una decina di centimetri dal suolo ed è girato di schiena, può rigirarsi girando dapprima la testa in direzione del suolo, poi le zampe anteriori e infine quelle posteriori. Il gatto si ritrova allora con il ventre verso terra ed assume una posizione che ricorda quella degli scoiattoli volanti. Non sempre questa manovra riesce però a salvargli la vita.
Gattino appena nato Gattino di 3 ore Gatta con gattini Gattino di 6 settimane
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