Il
WWF è la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura. L'acronimo significava originariamente
World Wildlife Fund (
Fondo mondiale per la vita selvatica, che alcuni traducevano con
natura); nel 1986, l'interpretazione di tale acronimo è stata modificata (eccetto negli Stati Uniti e in Canada) in
World Wide Fund For Nature (
Fondo [d'estensione] mondiale per la natura).
Il WWF fu fondato l'
11 settembre 1961 in Svizzera da un gruppo che comprendeva, tra gli altri, il biologo Sir Julian Sorell Huxley, il Principe Bernardo d'Olanda, il principe Filippo d'Edimburgo, consorte della regina d'Inghilterra,
Max Nicholson e il naturalista e pittore Sir Peter Scott, che disegnò il logo originale, con il
Panda gigante bianco e nero, su sfondo bianco.
L'associazione ha uffici in quasi novanta paesi e la sua sede centrale si trova a Gland, in Svizzera. Il più celebre associato del WWF è probabilmente il Principe Filippo che, dal 1961 al 1982, fu il primo presidente del WWF britannico e poi divenne Presidente Internazionale dell'associazione (dal 1981 al 1996); ora ne è Presidente Emerito. In Italia il WWF è rappresentato dal WWF Italia.
MISSIONE
La missione del WWF è quella di contrastare la devastazione dell'
ambiente naturale del
pianeta e di contribuire alla costruzione di un futuro in cui l'uomo vivrà in armonia con la natura. A questo scopo il WWF si batte per:
L'approccio del WWF è scientifico e concreto, focalizzato su sei temi prioritari di interesse globale: le
foreste, gli
oceani e le
coste, l'
acqua, le specie in pericolo, e i pericoli legati agli
agenti chimici tossici e al
cambiamento climatico. Rispetto a ciascuno di questi temi, il WWF si prefigge degli obiettivi misurabili e gestisce con oltre 2000 progetti di conservazione all'anno in tutto il mondo. I progetti hanno ormai la peculiarità di coinvolgere le popolazioni locali, in quanto - sostiene il WWF - senza il loro appoggio la tutela dell'ambiente risulterebbe impossibile. Per individuare le aree in cui agire il WWF ha adottato la strategia ecoregionale per selezionare le 200 ecoregioni, grandi aree geografiche, preservando le quali si potrebbe salvare gran parte della
biodiversità del pianeta.
Per raggiungere la sua missione il WWF non trascura il ruolo delle imprese, considerato il grande impatto sull'ambiente che può avere la loro attività. Si cerca quindi di portarle dalla propria parte, convincendole che conservare la natura e le sue risorse è più vantaggioso che distruggerle senza scrupoli. Per ottenere ciò il WWF giunge anche a stipulare accordi di partnership con quelle che si impegnano, secondo un protocollo concordato, a ridurre il proprio impatto.
Nel corso degli anni, il WWF ha spesso appoggiato iniziative mediatiche di una certa rilevanza. In Italia, pur se più in sordina rispetto ad altre nazioni, ha ottenuto una certa visibilità collaborando con canali televisivi e, recentemente, portali web. Con
Discovery Channel, ad esempio, ha finanziato a realizzazione di un videogioco animalista basato su
Cappuccetto Rosso. Celebre inoltre la partnership con
RTL.
ALCUNI PROGETTI DI CONSERVAZIONE DEL WWF
Conservazione Ecoregionale
A partire dagli anni '90 il WWF ha promosso in tutto il mondo la Conservazione ecoregionale, ovvero la pianificazione delle azioni di conservazione su una base ecologica. Un ambizioso progetto internazionale ha permesso di mappare le ecoregioni del Pianeta e individuarne le 238 prioritarie, denominate Global 200.
Nel
1992, collaborò con il
Parco Nazionale d'Abruzzo per la messa a dimora di centinaia di piante da frutto per limitare la dispersione degli orsi in aree non protette e tentare di ridurre il numero di esemplari investiti dalle auto. Il progetto è proseguito negli anni successivi collaborando con l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e il Corpo Forestale dello Stato per un'ampia indagine scientifica sulla consistenza e dinamica della specie. Grazie alla collaborazione con Nokia e di molti donatori è stato possibile acquistare recinzioni elettrificate in difesa delle greggi e delle arnie e ridurre i danni causati dagli orsi più "confidenti". Furono anche acquistati radio-satellitari per il radio-tracking. Tali indagini hanno permesso di ottenere nel 2008 la stima di popolazione dell'Orso bruno marsicano (N=43, min. 35 - max 67). Il progetto è tuttora in corso, grazie anche al sostegno del Ministero dell'Ambiente, anche sull'Arco alpino.
Nel
1995 il WWF raccolse 150.000 firme per abolire le
spadare, reti da pesca che uccidono molte specie in pericolo. Nel
2002 l'Unione Europea proibisce le reti.
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