sabato 21 aprile 2012

Idrosfera

L'idrosfera, rappresenta tutte le acque presenti nel sottosuolo e nella superficie di un pianeta.
L'acqua che la compone può trovarsi in varie parti del corpo azzurro e celeste:
  • nella litosfera, sulla superficie della Terra e all'interno di rocce;
  • nella biosfera, componendo parte di creature della flora e della fauna;
  • nell'atmosfera, come nubi e vapore acqueo;
  • coprendo parte della crosta terrestre, in forma di oceani, calotte polari, ecc.
    Il termine "idrosfera" deriva dal greco antico "hydros" e "sphera", ovvero "sfera d'acqua".
    Con il termine di "risorgive" si definiscono le venute a giorno di acque sotterranee legate alla variazione della permeabilità dei sedimenti. Ciò significa che le acque della falda, che circolano - più o meno liberamente - all'interno dei sedimenti a granulometria grossolana (ad esempio ghiaie), affiorano nel momento in cui vengono ad incontrare livelli più fini e quindi meno permeabili, cioè quando l'incremento di livello determinato dalla riduzione di permeabilità fa sì che la tavola d'acqua intersechi la superficie.
    Associato al termine risorgiva si ritrova, quello di fontanile. I due termini però, non sono affatto sinonimi: mentre la risorgiva è un fenomeno naturale, il fontanile rappresenta, in alcuni territori, il prodotto dell'intervento umano che ha modificato una risorgiva o ne ha "provocata" una con un intervento di scavo.
    Le risorgive sono presenti e diffuse, spesso con continuità, in più aree della Pianura Padana dove rappresentano uno degli elementi ambientali più tipici, e questa tipicità è legata sia agli aspetti naturali che alle caratteristiche modificazioni opera dell'intervento umano.

    L'idrosfera del pianeta Terra è basata sul ciclo delle acque, che passano continuamente dallo stato liquido, a quello gassoso e, in alcuni casi, allo stato solido. La gran parte di queste acque è raccolta negli oceani, che ne permettono il continuo riciclo.
    Sul nostro pianeta si trovano 1,4 miliardi di chilometri cubi di acqua percentualmente così distribuita:
  • Acqua totale: oceani 97%, 3% acqua dolce
  • Acqua dolce: 79% calotte glaciali e ghiacci, 20% acque sotterranee, 1% acqua dolce in superficie facilmente accessibile.
  • Acqua dolce in superficie facilmente accessibile: 2% laghi, 38% umidità del suolo, 8% vapore acqueo, 1% fiumi e torrenti, 1% acqua degli organismi viventi.
    La prima parte detta anche fase atmosferica cioè (evaporazione → formazione delle nubi → venti) è alimentata dall'energia solare: circa ¼ di tutta l'energia proveniente dal Sole è utilizzata per l'evaporazione e viene accumulata nelle nuvole come energia potenziale. Nella seconda parte detta anche fase terrestre: (precipitazioni → deflusso dell'acqua) interviene la forza di gravità che provoca la ricaduta dell'acqua sul suolo e il movimento delle acque in superficie e in profondità: in questo modo l'energia accumulata nell'acqua delle nuvole si trasforma in energia cinetica. L'acqua che cade sul suolo ritorna al mare con le falde acquifere e con i corsi d'acqua.

    La salinità è il peso in grammi dei sali disciolti in 1 L di acqua; essa si esprime in g/L o in parti per mille (‰) ed è in media di 35 g/L. La presenza di sali disciolti fa sì che l'acqua abbia un punto di solidificazione inferiore a quello dell'acqua pura, che è 0 °C: l'acqua di mare solidifica a circa –1,9 °C e questo è importante per la vita nel mare. La temperatura delle acque superficiali dipende dalla latitudine e dalla stagione: all'equatore si mantiene costante tutto l'anno intorno ai 27 °C.
    Le maree sono causate dall'attrazione gravitazionale del Sole e della Luna. Quando la luna è in congiunzione o in opposizione al Sole, le due forze si sommano e la marea ha la massima ampiezza, cioè la massima differenza di livello fra l'alta e la bassa marea.
    Le correnti marine sono provocate da differenze di temperatura e di salinità ed il loro movimento è condizionato dalla rotazione terrestre oltre che dallo spirare dei venti. Le correnti superficiali si distinguono in: correnti calde e correnti fredde. Le calde eseguono un percorso che va dalle zone equatoriali in direzione dei poli, le fredde chiudono il ciclo dalle alte latitudini verso l'equatore. Il loro movimento è influenzato dalla morfologia dei bacini ed è soggetto alla forza di Coriolis.

Nessun commento:

Posta un commento